IL TERRITORIO

Le testimonianze più antiche di insediamenti umani risalgono al neolitico recente, 3200 - 2800 a. C., come dimostrato dalla presenza di numerose domus de janas

Situato nel nord-ovest della Sardegna, tra il Logudoro e la Nurra, circondato da rilievi collinari, Usini, il cui significato dal toponimo greco Usune o Euxenos è “luogo ospitale”, è un paese di circa 4.400 abitanti che fonda la sua economia attraverso la valorizzazione del proprio territorio. 
Le testimonianze più antiche di insediamenti umani risalgono al neolitico recente (3200 – 2800 a. C.) come dimostrato dalla presenza di numerose domus de janas.

La Sardegna nei secoli fu teatro di varie invasioni . Numerose testimonianze dell’epoca romana si ritrovano sparse in tutta l’isola: necropoli e tombe con decorazioni e suppellettili di evidente riferimento enologico, termini agronomici di origine latina e tecniche di allevamento della vite ancora oggi in uso.

La attività enologica nell’isola continua anche nel periodo successivo alla dominazione romana. La coltura della vite e il commercio del vino vennero protetti  attraverso una regolamentazione esemplare che confluì  poi nella “Carta de Logu”, promulgata da Eleonora di Arborea alla fine del 1300. 
Nella seconda metà dell’Ottocento, con il riscatto delle aree feudali, il territorio di Usini venne frazionato in lotti da due ettari ciascuno. La forma tipica di gestione comunitaria della terra che da secoli caratterizzava l’economia agricola in Sardegna, venne superata da una nuova forma di gestione delle terre che condusse il paese ad un nuovo sviluppo ed a crescere attraverso un’economia che era comunque basata principalmente sul settore agricolo. 
E lagricoltura è ancora oggi la principale fonte di reddito per la maggior parte degli abitanti del territorio.

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